Cosa c'è nel nome del nostro bambino?

Il nome è parte integrante della “prima impressione”. Rischioso, c’è chi dice che la prima impressione, quella valutazione che ognuno fa dell’altro al primo incontro, si sviluppa in soli 5 minuti ma può influenzare durevolmente la relazione.

Il nome è il biglietto da visita di una persona. Se lo ritiene banale, la memoria subito lo cestina, della serie che dopo 10 secondi dalle presentazioni già  ti arrovelli il cervello: “come ha detto che si chiama questo tipo con cui sto parlando?”.

Un nome può persino fare innamorare, come nella commedia brillante di Oscar Wilde in cui le protagoniste dichiarano di voler sposare solo un uomo di nome Ernest (che in inglese si pronuncia come l’aggettivo "earnest", ossia “onesto”).

D’altronde, care mamme, qual è la seconda domanda (dopo la classica “maschio o femmina”?) che ci hanno rivolto quando abbiamo rivelato di aspettare un bambino? E’ o non è “Come lo chiamerete”?


E quante volte, a proposito di alcuni bambini, abbiamo pensato - commentando nella nostra mente per non fare polemica – “ma come si fa a chiamare così un bambino?!!”

Insomma, scegliere il nome della propria creatura è un atto di grande responsabilità.

Anche perché, il nome è per sempre. A meno che vostro/a figlio/figlia, umiliato/a da anni di dileggio, non abbia deciso di percorrere le vie legali per cambiare il nome (il che accadrà alla maggiore età, quando ormai avrà subito i danni permanenti di un’adolescenza infernale), il nome gli resterà attaccato addosso per tutta la vita, come una seconda pelle.

Detto questo, c’è da chiedersi: cosa c’è nel nome del nostro bambino?

Perché il nome è un’alchimia di diversi elementi:

- bagaglio culturale: c’è chi riversa la propria cultura storica (e ambizione sfrenata) sul pargolo e gli attribuisce nomi altisonanti di regnanti potenti; c’è chi ha il culto della cinematografia di Fantozzi e non disdegna di chiamare il piccino come il mitico ragioniere; c’è chi alimenta la mente di reality e  gossip e gli viene naturale chiamare la povera neonata come la showgirl supersiliconata … Pazienza!;

- fede religiosa: e allora chiamiamo il figliolo come il santo o profeta a cui siamo più legati. Ma per favore, non chiamiamolo “Ezechiele” ché si può confondere con il lupo dei tre porcellini della Disney;

- musicalità del nome: suona bene? Perché si sa, il nome è uno strumento musicale, un clavicembalo forse;

- tradizione familiare: si deve chiamare come il nonno, come si fa a volte ancora in Sud Italia. Ed allora tutti i cugini maschi, magari coetanei, ebbero lo stesso nome e quando ci fu da notificare una multa ad uno dei tre, l’ufficiale giudiziario se ne andò in confusione, sbagliò la notifica e nessuno pagò (soluzione all'italiana);

- convinzioni politiche: e fu così che la povera creatura nacque già con pesanti limitazioni alla propria libertà di pensiero. Perché vi pare credibile un liberal che si chiama Karl o una comunista che si chiama Silvia? (giusto per non fare nomi, appunto);

- propensione caratteriale alla delega (scaricabarile) camuffata da gioco per bambini: dài, facciamo scegliere il nome al fratellino maggiore! Così se il nascituro umiliato dal nome un giorno pretenderà il risarcimento per danni psicologici, di certo non potrà trascinare in tribunale i genitori;

- tifo sportivo: tipo un mio amico che tifa Lazio che ha deciso di chiamare le sue eventuali figliole “Bianca” e “Azzurra”. Contento lui …!

- ecc. ecc. ecc.

e potremmo divertirci chissà quanto con questa ironia sui criteri di scelta del nome. 
In fondo, nella scelta del nome, come in tutte le cose, abbiamo bisogno di un po' di autoironia, per avere la giusta distanza da noi stessi ed evitare di proiettare sui nostri figli alcuni nostri pensieri per loro un po' limitanti.

E noi come abbiamo scelto il nome? 
Quali elementi abbiamo messo in questa alchimia?

Ketty
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8 commenti

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la zia!
admin
1 marzo 2014 alle ore 15:36 ×

Volevo un nome originale e poco diffuso, ma che fosse allo stesso tempo corto e semplice. Ho letto liste e liste di nomi e proprio quando stavo per rinunciare...eccolo! Luminoso, splendente! Amore a prima vista. Sai qual è il problema? Che se ora te lo scrivo, tutti quelli che ci conoscono capiranno subito chi sono :-) Spero solo che alle mia bimba piaccia come a me..

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Anonimo
admin
4 marzo 2014 alle ore 09:43 ×

Diciamo che quando ancora la ns. bambina non era il centro dei ns. pensieri, parlando così, pensammo che era un bel nome, elegante, italiano e di grande forza. Con il passare del tempo ci convicemmo che semmai fosse arrivata una bimba si sarebbe chiamata proprio così. Finchè non rimasi incinta la prima volta e, purtroppo lo/la persi! Grande sofferenza e fatica per riprovarci, ma ecco che dopo un paio d'anni l'ecografia ci confermò che eravamo in attesa di una bimba ... e che musica c'era in sottofondo nello studio della mia gine? "Nessun dorma" .... e sulle note della frase "all'alba vincerò" confermammo che si sarebbe chiamata VITTORIA

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4 marzo 2014 alle ore 10:57 ×

Mi hai fatto venire i brividi d'emozione col tuo racconto! Bellissimo il nome "Vittoria". Smack. Ketty

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Unknown
admin
4 marzo 2014 alle ore 15:12 ×

Io volevo un nome tipico fiorentino, visto che il cognome è straniero e tipico della zona di provenienza del padre, volevo che nel nome ci fosse la sua "altra" provenienza toscana. Perciò non poteva essere che COSIMO!!!!In onore di Cosimo dei Medici, fra l'altro se nasceva 6 ore prima era anche la data del suo onomastico. E mi piaceva anche l'origine del nome. dal greco Kosmos, ordinato.

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4 marzo 2014 alle ore 22:59 ×

Giulia, che dire, davvero una bella alchimia! Quando Cosimo sarà più grande non potrà che ringraziarti per il nome che hai scelto per lui.

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Anonimo
admin
4 marzo 2014 alle ore 23:36 ×

Grazie kety... Un abbraccio e complimenti x il blog

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Daniela
admin
5 marzo 2014 alle ore 11:58 ×

Devo ammettere che, quando abbiamo dovuto scegliere il nome della nostra prima bimba, sentivo la "responsabilità" di trovare un "bel" nome per lei, perché l'avrebbe accompagnata per tutta la vita e forse, chissà, l'avrebbe condizionata nelle sue relazioni personali e magari anche professionali. Abbiamo scelto un evergreen: Sara. Poi quando sono rimasta incinta della mia seconda bimba, abbiamo voluto scegliere un nome un po' meno comune, che fosse sfizioso... pensando che alla fine la bellezza di un nome la fa chi lo porta! Olivia si è rivelato un nome perfetto per la nostra bimba birichina!

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5 marzo 2014 alle ore 19:15 ×

Il nome Olivia, in effetti, si sente poco. E' un nome significativo perché rimanda all'olivo, il simbolo della pace per eccellenza. Sull'almanacco dei nomi leggo che la donna "Olivia" è "Curiosa intellettualmente e appassionata di scienze astratte e di ricerca, O. è leggera, intuitiva, capricciosa". Un tipo interessante! Devo dire comunque che, vista la mia golosità, mi piace anche il tuo nickname! ;-)

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