Una mamma e basta

Una mamma e basta, Francesca Pardi, Ursula Bucher Lo stampatello editore



Sono stata in biblioteca con Little C mentre il fratello maggiore era alla scuola infanzia, anche se ha compiuto in questi giorni 18 mesi è già abituato all'ambiente e si muove con destrezza fra scaffali e libri morbidi. Mentre era intento nella "lettura", ho dato uno sguardo ai libri anche per Mister G e li ho scelti per lui. Solitamente lo facciamo insieme ma questa volta ho provato ad accontentarlo io.

Una mamma e basta 
ho letto a un certo punto sulla costola rigida di un libro: "Che titolo, lo guardo."Pensiero e mano hanno lavorato in simultanea. Mai idea fu più azzeccata, ho scoperto un libro veramente molto carino. Uno di quelli che leggi tutto d'un fiato e che ti trasmette amore.



Le illustrazioni sono quasi pastellate, sembrano colorate a mano e lasciano trasparire la tenerezza e l'amore che scorre fra Camilla e la sua mamma. Già dalle prime righe si percepisce la loro unione, una famiglia felice come tante. "Camilla ha sempre pensato che la sua fosse la famiglia più bella del mondo: lei e la sua mamma".

Camilla fa i biscotti con la mamma e insieme preparano la cena, vanno in vacanza col camper ed hanno pure un cagnolino.Un giorno a scuola arriva una supplente che dà come compito per casa: 
Disegna il tuo papà
Camilla non ce l'ha e chiede alla maestra cosa deve fare, la supplente senza sapere cosa aggiungere le dice: 
"Disegna il papà che vorresti avere". 
Camilla si sente in difficoltà, lei ha la sua mamma e non ha mai pensato o voluto un papà. Inizia a provare a disegnare lo zio ma è troppo zio e non le sembra un papà, prova poi col panettiere ma non sembra un papà e "ci sta come i cavoli a merenda"insomma come può risolvere la faccenda?

Mentre ne parla con la mamma ha un'intuizione e velocemente inizia a disegnare contorni e colori per poi mostrare orgogliosa il lavoro completato:


un ritratto della mamma con una bella cravatta e la scritta "il papà che vorrei avere è proprio uguale alla mia mamma".

Io mi  sono commossa, in quelle righe e in quei disegni ho percepito davvero la felicità di Camilla e della sua mamma, la loro normalissima routine quotidiana e il normalissimo ritmo di famiglia a due. Ho pensato anche a quanto molti di noi (forse anche io a volte) ragioniamo come la supplente attribuendo ruoli a persone senza pensare che  l'amore è amore e che fa crescere felici e gioiosi sempre, a prescindere da chi lo dà e lo riceve. Ho pensato che fosse di una delicatezza unica questa storia adatta già a bambini come il mio che appena cinquenne ha detto: "Ha fatto bene a disegnare la mamma, lei è felice". Mister G ha capito senza problemi o gabbie di preconcetti che se siamo felici il resto non conta e che non fa differenza avere o meno un papà quando due persone si amano come Camilla e la mamma.

Un ottimo spunto per riflettere,  per noi adulti perchè i bambini liberi da stereotipi culturali, non hanno bisogno di farlo e pensano che l'importante sia essere felici ed amare reciprocamente.

Francy


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1 commenti:

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25 novembre 2016 alle ore 08:36 ×

Mi sono commossa anche io...
Bello!

Vivy

Congrats bro Kevitafarelamamma you got PERTAMAX...! hehehehe...
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