Quando uno stadio diventa spazio per le famiglie e fa #Hi5tory

Giuro che ho iniziato a scrivere questo post la scorsa settimana, dopo il nostro weekend a Torino. Ovvio che la mia pubblicazione cade a pennello, perché ieri la Juve ha vinto il suo 5° scudetto di fila e ho appena scoperto (perché ho chiesto a mio marito) che lo Juventus Stadium, che ha ispirato il mio post, esiste proprio da 5 anni e ha accompagnato, quindi, le ultime vittorie della squadra.

Mi sembra, inoltre, doveroso fare una premessa fondamentale: non sono una tifosa, seguo il calcio a distanza ma apprezzo lo spettacolo e tutto quello che ci gira intorno, soprattutto le iniziative di marketing e comunicazione. Vogliamo per es. non ammettere la grande capacità del team comunicazione della Juve che lancia # sorprendenti a ogni evento? I due che stanno spopolando adesso, dopo la vittoria, sono #Hi5story e #tanti5aluti...direi geniali!



Dicevo, quindi, che ho trascorso una piacevole domenica allo stadio di Torino, due settimane fa, e non ho potuto fare a meno di appuntare e mettere per iscritto alcune mie considerazioni, che spero possano essere utili ad altre mamme come me, tifose e non. L'obiettivo dello Juventus Stadium è infatti far stare bene anche chi di calcio non se ne intende, offrendo un ambiente e servizi adatti a tutte le età e alle famiglie. 

Io e mio marito (gran tifoso) abbiamo deciso di far vivere alla nostra bambina di 5 anni la sua prima partita dal vivo, Juventus- Palermo, che si è conclusa, sotto i suoi occhietti blu (eravamo seduti nel settore family, primo anello, molto vicini alla porta), con ben 4 goal. Tra i suoi commenti clamorosi: "Mammaaaaa, la Juve ha vinto perché c'ero io!" oppure "Babbooooo, ma i giocatori sono grandiiiii" (lei pensava fossero piccoli come solitamente li vede in TV). Ma soprattutto non dimenticherò mai la sua espressione di stupore, quando il pubblico si è alzato in piedi, all'entrata in campo dei giocatori, mostrando le sciarpe e cantando l'inno."Mamma, ma sono tutti per la Juve!!! Allora vinciamo noi perché siamo di più".


Accanto a noi c'erano tante famiglie, ragazzi e anche anziani. Una coppia di signorotti settantenni, andando via si è fermata per complimentarsi con noi per la bambina. In quel momento ho letto nei loro occhi l'appagamento, non solo per la partita vinta, ma anche per essere stati lì e aver trascorso il pomeriggio in uno stadio capace di regalare tanta emozione, indipendentemente dal risultato. 



Allo Juventus Stadium ci si può andare anche solo per fare shopping, dato che il Centro Commerciale "Area 12", di proprietà della Juve e costruita insieme allo stadio, ospita tanti negozi, il supermercato e vari locali. E se invece si va per guardare la partita, l'attesa non pesa perché ci sono tante cose da vedere e da fare, a partire dalla visita al museo, adattissimo anche ai bambini piccoli, grazie ai tanti spazi interattivi e agli ambienti spettacolari. Addirittura un bambino può essere sorteggiato per passare qualche minuto a bordo campo prima della partita, giocare con la mascotte "J" e fare karaoke sui maxischermi! Noi abbiamo visitato il museo e lo stadio dentro e fuori, persino gli spogliatoi dei giocatori, l'anno scorso (per Pasqua, ma senza partita). Nostra figlia per tutto l'anno non ha fatto che ricordare il meraviglioso campo verde, vuoto, e non ha visto l'ora di poterlo vedere, questa volta, pieno di giocatori "veri". 



Nel corso della partita Juve- Palermo il clima era festoso ma soprattutto "familiare". C'erano tantissimi bambini con i genitori, da capo a piedi bianco neri, eccitati e impazienti. Gli animatori si aggiravano per attrarre i bambini in campetti di calcio sintetici, per fare la gara a "chi fa più goal". Durante la partita si può contare sulle tante sale di baby park, a disposizione delle famiglie con i bimbi un po' più piccoli o semplicemente con la voglia di giocare in un ambiente rilassante e colorato. Qui si possono vedere tutte le iniziative Kids@Stadium

Intorno a me ho sentito solo aria di festa e ammirato la cura di tanti dettagli e delle persone al lavoro.

Allo Juventus stadium ho visto un "disegno", un progetto concreto di come dovrebbe essere vissuto il calcio, nella gioia e nel dolore del risultato della propria squadra. E' un modello da grandi stadi esteri, tipo quello di Barcellona, Madrid o Monaco (mi sono documentata;)) e, proprio perché l'obiettivo è far stare bene le persone oltre i 90 minuti della partita, la Juve ha ottenuto in concessione dal comune di Torino tutta l'area dietro la tribuna per costruire una vera e propria cittadella con alberghi, centri sportivi, aree mediche...

La nostra esperienza allo Juventus Stadium mi ha fatto riflettere su quanto sarebbe bello avere degli stadi così ovunque e non solo a Torino, un ambiente dove l'attenzione verso gli utenti è al primo posto e che, diciamolo, ha creato anche tanti posti di lavoro e quindi molta soddisfazione.



Quando ho raccontato di mia figlia allo stadio, qualcuno ha storto il naso perché influenzato dal vecchio (e purtroppo a volte vero) preconcetto del pericolo e della violenza che spesso si scatena negli stadi. 
A me è bastato vedere i suoi occhi, la gioia e lo stupore che sprigionavano ad ogni goal, davanti ai cori e alla zebra bianco nera. Le sarebbe sicuramente piaciuto essere intervistata come tutti quei bambini che venivano chiamati dai giornalisti per esprimere la loro felicità!!! Chissà...forse un giorno?

Gli occhi di mia figlia non hanno ancora visto tutto, ma sono sicura che questa esperienza allo Juventus Stadium le resterà impressa per molto tempo, tanto che oggi non fa che chiedere quando ci torneremo la prossima volta.

Vivy
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