Mortina: una storia che ti farà morire dal ridere

Non potevo lasciare in libreria questo libro a tema Halloween, perfetto come regalo di compleanno per la mia bimbuzza, il 24 ottobre. Anche se non amo la "festa" importata dagli Stati Uniti, mi è piaciuto molto il messaggio che sta alla base di questo carinissimo libro illustrato. Tra l'altro l'ho trovato adattissimo per la mia bimba 7enne perché, oltre alle belle immagini, ha molto testo e tante pagine.



Libro super azzeccato, quindi, per i gusti sempre più difficili di mia figlia. Lei ha delle pretese che a volte mi lasciano basita: certe sue reazioni, di fronte ai libri che le propongo, mi fanno restare male. Ha i suoi gusti e delle aspettative molto alte; non si accontenta più tanto facilmente.

L'autrice e illustratrice, Barbara Cantini, è di Firenze e ho scoperto che ha vinto il concorso "L'illustratore dell'anno". Confermo che le illustrazioni di Mortina sono davvero belle, originali in tanti particolari, ammalianti.


"Mortina non era una bambina normale. Ma lei non si sentiva nemmeno diversa."

Il libro inizia con queste due righe che, da sole, bastano per raccontare una storia che, se ci pensiamo, viviamo quotidianamente nei nostri rapporti col prossimo
"Ma che strano quel tipo! A me non sembra normale!"
...quante volte lo diciamo!??).
Siamo spesso legati alle apparenze (lo so! sembra retorico!), con la sola differenza che gli occhi dei bambini riescono ad andare oltre...



Mortina, in fondo, anche se una zombie confinata nella Villa Decadente con la zia Dipartita, vuole giocare con i suoi coetanei. Ha solo un cane albino (che non si sa se vivo o morto) che le tiene compagnia e, nonostante il divieto della zia di farsi vedere dai bambini del villaggio "non troppo lontano", fa di tutto per avvicinarsi a loro e, dopo aver captato da alcuni loro discorsi che presto sarà la festa di Halloween, le viene in mente un'idea geniale.

Quale migliore occasione, per Mortina, di farsi vedere dai bambini con la sua vera faccia, fingendosi mascherata!!??



E così dopo un'attenta preparazione, Mortina si presenta, col suo "particolare cestino" (la testa del prozio Funesto), il suo viso bianco cadaverico quasi verdognolo, le occhiaie viola e l'abito perfetto, ai bambini pronti per "dolcetto o scherzetto". Viene accolta con curiosità ed entusiasmo. 



Ma si sa! Quando i bambini iniziano a giocare e a divertirsi, si lasciano prendere la mano...tanto che Mortina (chiamata Martina dai bambini - perché non avevano capito bene il suo nome!), senza nemmeno rendersene conto, smette di fingere e HOPLA' rivela la sua vera natura, staccando la testa dal collo.
Non vi svelo la reazione dei bambini perché, come è facile immaginare, è sorprendente!



Sono rimasta davvero colpita dall'insegnamento racchiuso in questa storia "zombesca" che rientra perfettamente tra i libri della serie "diversità", amicizia, accettazione delle differenze". Concetti con cui si scontrano giornalmente i nostri bambini e che, come sempre, un libro ci aiuta ad affrontare con ilarità e conseguente riflessione. 


E allora evviva Mortina che mi ha reso più simpatica anche la festa di Halloween!

Mi preme inoltre sottolineare alcuni aspetti originali del libro, per esempio i commenti che, con le frecce, indicano oggetti e particolari fuori e dentro la Villa Decadente (ho scoperto - perché ho chiesto all'autrice - che le didascalie sono un omaggio a Gian Burrasca, libro che ha sempre adorato fin da piccola!), la scrittura scorrevole e divertente, il formato del libro (copertina rigida, grande quanto un quaderno, perfetto da mettere in borsa). 

Se cercate qualche altra bella proposta, a tema diversità, vi consiglio anche questi libri che ci hanno aiutato ad affrontare questo argomento.

Se amate Mortina, non potete perdere la seconda storia "Mortina e l'odioso cugino".

Vivy 
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1 commenti:

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27 ottobre 2017 alle ore 15:07 ×

Che bella idea! Grazie!

Congrats bro dolcezzedimamma you got PERTAMAX...! hehehehe...
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