Per te, mamma: una sorpresa nata dal cuore

Sabato scorso, alle 4.30 del mattino, io e bimbuzza ci siamo alzate e preparate per andare all'aeroporto. Nonostante il sonno, eravamo pimpanti ed emozionate perché sapevamo che da lì a qualche ora avremmo fatto una grande sorpresa. Alle 9.00 eravamo già a Catania e il nonno (mio padre), complice, ci aspettava per portarci a Siracusa. La nonna (mia madre), tornata da scuola, ha trovato all'ingresso di casa un mazzo di fiori e poi...NOI.
Che gioia! Ecco il nostro regalo per il suo compleanno. Niente avrebbe potuto equiparare la bellezza di questo dono.


Per il suo 60 compleanno, ho regalato a mia madre un weekend insieme, una rarità, una di quelle cose che si vorrebbe fare più spesso e che, come al solito è più facile a dirsi che a farsi.

I 1000 km che ci separano, gli impegni lavorativi e i costi diventati ormai esorbitanti (i siciliani praticamente non possono più tornare a casa), ci costringono a vederci solo per le feste comandate, (ne ho parlato anche in questo post per mia madre). Abbiamo trascorso due bellissimi giorni insieme perché, complici anche gli zii e la bisnonna, siamo andati a pranzo fuori e cercato di recuperare il tempo perduto.


A differenza delle altre volte, in cui le emozioni "si spalmano" in più giorni, ho vissuto il nostro weekend a disposizione molto intensamente e senza un briciolo di stanchezza. Mi sono soffermata su alcuni dettagli e, per esempio, mentre aspettavamo mia madre a casa per la sorpresa, ho provato una strana sensazione, guardando le stanze dei miei lasciate di fretta prima di andare al lavoro (avete presente la tazzina del caffè...!?, i vestiti sulla sedia, le pantofole in un angolo...).

Ho guardato per un attimo la vita dei miei genitori di nascosto, dettagli normalissimi a cui solitamente non si fa caso. Ma siccome io, in quel momento, non dovevo essere lì, sono entrata in punta di piedi in ogni camera per fissare la loro vita senza di noi. Sono sensazioni nate dalla lontananza, dal non poter vivere la quotidianità insieme. Sicuramente se vivessimo nella stessa città, non farei caso a tutto questo. Inoltre, il fatto che mia madre non sapesse che saremmo arrivate, non le ha dato l'opportunità di "preparare la casa per noi". Per me è stato più bello. Ho assaporato la loro normalità.

Come sempre, ho aperto il cassettone delle foto di famiglia e mi sono persa tra i ricordi, trovando anche immagini dimenticate. Ho guardato una foto di mia madre, da giovane, e mi sono chiesta se lei, allora, avrebbe immaginato così la sua e nostra vita, fatta di continue separazioni e viaggi in cerca dei propri figli. La sorpresa che le abbiamo organizzato per il suo compleanno, l'ha resa enormemente felice ma anche triste, perché sapevamo che sarebbe comunque durata poco.


Ho quindi assaporato ogni momento della mia permanenza a casa, ho osservato bimbuzza con i miei genitori e il suo sentirsi "a casa" (- "mamma, noi abbiamo tre case: a Vaiano, a Siracusa e la villetta al mare a Noto"). Ho gioito della spontaneità di stare tutti insieme nel lettone, accucciati tra le coperte a parlare fino a tarda sera. 

Io e bimbuzza abbiamo dormito, per tutte e due le notti, con mia madre (mio padre è stato trasferito nella camera accanto:)). Da quanto tempo non mi capitava di dormire nel lettone con lei!? 

So bene che il rapporto con mia madre, come è giusto che sia, non è stato, non è e non sarà mai perfetto. Sarebbe impossibile il contrario (per es. lei dice che a volte le rispondo male!!!). Ma, mentre ero accucciata tra le coperte dei miei, avvolta dal loro odore, ho pregato perché possano esserci ancora tante occasioni così e perché io e bimbuzza possiamo conquistare, tra le inevitabili incomprensioni e litigate che vivremo nel tempo, la bellezza di non dover parlare per forza per esprimere certe cose.

Prima non lo capivo. Da ragazzina soprattutto non riuscivo. Oggi invece percepisco e sento ancora più forte quel filo che mi unisce a mia madre, dilatandosi a dismisura con la distanza, senza mai spezzarsi. Oggi lo so: sono il primo sguardo di mia madre. E voglio esserlo anche io per mia figlia.


Vivy
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4 commenti

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Mamma Gioca
admin
11 febbraio 2016 alle ore 10:26 ×

Bellissimo post! Come anche quello di Ketty sulla volontà di trasmettere le proprie radici ai suoi figli. Io che vivo addirittura in un'altra nazione, soffro molto per la lontananza, non solo dalla mia famiglia d'origine ma anche dai luoghi, odori, sapori della mia terra. Come la tua bimbuzza, anche le mie si sentono a casa anche in Puglia (forse anche più che in Germania, come dar loro torto)e questo per me è molto importante. Io sono cresciuta con la voce dei miei nonni a raccontarmi il passato ed io ho trovato nelle loro parole il filo della mia storia. Anche per le mie figlie vorrei fosse così!
Esther

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Unknown
admin
11 febbraio 2016 alle ore 13:47 ×

Hai un blog davvero molto interessante, bellissime anche le foto complimenti! Leggo sempre con piacere i racconti dei tuoi viaggi e il tuo rapporto con Bimbuzza.
Brava Vivy♡♡♡

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11 febbraio 2016 alle ore 14:25 ×

@MammaGioca Ci capiamo perfettamente allora! La Puglia, poi, come la Sicilia ha una ricchezza enorme e siamo molto fortunate: i nostri figli godranno delle loro bellezze e tradizioni grazia a noi.
Vy

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11 febbraio 2016 alle ore 14:25 ×

@Michela Grazie Michela! Siamo felici che ci leggi con piacere. Bacioni Vy

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