La zingara in treno

Post di Viviana:
Non c’era posto, l’altra sera, durante il mio viaggio di ritorno a casa, finché finalmente ho trovato un buco in una carrozza, accanto a una donna con due bambine piccole.

Lì per lì non ho notato fosse una zingara, con le sue ciabatte colorate e il calzino, la gonna lunga, un’accozzaglia di colori sgargianti addosso e un velo sul capo.
Le due  bambine, tra uno e due anni, imbacuccate con giubbotti e cappelli di lana, dentro una carrozza dove la temperatura sfiorava i 30 gradi (mai un senso di misura in treno!), giocavano. 
Si moriva di caldo.

Seduta al mio posto, le due bimbe mi sfioravano spesso perché, si sa, non si è mai visto un bambino piccolo fermo o composto in treno: è giusto che esplori e passi il tempo in qualche modo. 
Attratte dal contenitore per i rifiuti, le due piccole zingare hanno iniziato ad armeggiare lì intorno, aprendolo e chiudendolo, attaccando la gomma da masticare (si, la duenne la teneva in bocca come un adulto!) sul coperchio del contenitore per poi rimetterla in bocca.
La madre parlava al telefono.
Io cercavo di non guardare. 

Era però inevitabile incrociare lo sguardo delle bambine che, a turno, richiamavano la mia attenzione con versi e gesti. E quando la più piccola ha portato in bocca, anche lei, un pezzo di chewing-gum della sorella, mi sono allarmata e ho intercettato per tempo la madre che, per niente indispettita, ha preso un fazzoletto e ha pulito le bambine.

Il treno continuava il suo viaggio ma per le bimbe era comunque un’attesa lunghissima che non sapevano come riempire. 
Si sono innervosite
La più piccola piangeva. Qualche viaggiatore accanto ho visto che si spazientiva. Poi...figuriamoci...erano zingari!

Inutile il tentativo della madre di attaccare al seno la più piccola. No, lei voleva uscire dallo scompartimento del treno!

Ho frugato dentro la mia borsa, rimpiangendo di non avere un pacchetto di crackers da offrire alle due bimbe (meglio delle chewing-gum!). Poi l’idea!
La mia meravigliosa agenda mr wonderful ha alcune pagine piene di steakers che Lucia, stranamente, aveva lasciato ancora intatte. 

Non ci ho pensato due volte! Ho staccato due pagine piene di adesivi colorati e le ho date alle due bimbe che, come per magia, si sono subito ammutolite, estasiate davanti ai due fogli. La madre mi ha ringraziata e alla duenne ha chiesto di fare lo stesso.



Un pendolare accanto mi guardava come se fossi un extra terrestre. Come ho potuto dare confidenza a quella gente!? A quelle bambine che magari tra qualche anno ci sfileranno il portafogli dalla borsa con una destrezza che nemmeno Lupin!?
Per non parlare della madre!

A maggior ragione ho iniziato a giocare con la duenne che, nel frattempo, si rivolgeva a me per staccare gli adesivi e attaccarli  sul suo braccino, dopo aver sollevato la maglia. Abbiamo ripetuto il lavoro almeno tre volte finché è arrivato il momento, per me, di scendere dal treno.

Intanto i pendolari accanto mi guardavano con biasimo ma anche con un pizzico di curiosità. 

Arrivata quasi alla mia fermata ho, quindi, lasciato il foglio alla bambina e preso borsa, sciarpa e cappotto per avviarmi verso l’uscita.

Non dimenticherò mai le braccine della bambina tese verso me, quel gesto che ogni genitore conosce molto bene e che ha un solo significato: prendimi e portami con te.

Ma non dimenticherò nemmeno lo sguardo dei miei “compagni di viaggio”, quelli che ogni giorno siedono accanto a me per raggiungere il posto di lavoro e che, probabilmente, domani penseranno al giorno della memoria, ricordando qualcosa di ormai molto distante dalle nostre vite, senza però la consapevolezza che le persecuzioni, quelle dettate dagli sguardi, avvengono purtroppo ogni giorno.

Vivy 
Lascia un commento e il link del tuo blog: ricambieremo volentieri la visita!

1 commenti:

Lascia un commento
Priscilla
admin
26 gennaio 2018 alle ore 16:27 ×

Molto toccante, veramente! A volte i pregiudizi purtroppo minano le basi di una possibile conoscenza reciproca che potrebbe anche portare buoni frutti!

Congrats bro Priscilla you got PERTAMAX...! hehehehe...
Reply
avatar