La ragazza che salvava i libri

Come poter resistere di fronte a un titolo così bello e forte? E quale sorpresa quando ho scoperto che la storia scritta da Chiara Valentina Segrè (autrice che amiamo e di cui abbiamo letto diversi libri) e illustrata da Chiara Vincenzi, è ispirata a un fatto realmente accaduto un paio di anni fa! Mia figlia (quasi 7 anni) devo ammettere che non ha preso benissimo il risvolto dell'intera vicenda. Non è stato facile per me spiegarle i perché e i per come. Una storia che, in effetti, non dovrebbe succedere in nessun paese del mondo, soprattutto quando vengono portati avanti valori come la pace, diritto delle donne, cultura e illuminismo della mente.



I colori, le illustrazioni, i contenuti di questo morbido e quadrato volumetto, colpiscono come un mitra, trasportano il lettore a Tripoli, in Libia, dove vivono (o vivevano) Intissar Al Hassairi (Inti) e la zia Salwa. La loro missione: prendersi cura dei libri, l'unico strumento per combattere l'intolleranza.

Per Inti e la zia Salwa è fondamentale non uccidere i libri, salvarli e proteggerli, renderli disponibili per chi ama cibarsi di idee, storie, cultura, luoghi lontani...


Inti e la zia hanno creato, allora, una casa speciale per i libri, con scaffali colorati e morbidi cuscini, accessibile a chiunque trovasse conforto e pace tra le storie capaci di trasportare in mondi lontani.



"I libri non hanno bisogno di mangiare o di bere e non devono dormire per riposarsi. Però hanno bisogno di qualcuno che ne sfogli le pagine e ne accarezzi il dorso; hanno bisogno di qualcuno che li legga, altrimenti si spengono come una candela quando ha consumato tutta la cera".


Ogni libro è come un tappeto volante per viaggiare in paesi lontani.


Un giorno, però, cambia tutto per Inti e la zia: mentre tornavano a casa con la macchina carica di libri, restano vittime di un agguato. Dopo un forte trambusto, il mondo sembra girare come una trottola e all'improvviso Inti si ritrova sopra una nuvola.

Il modo in cui viene spiegata la morte delle due donne, credo sia di una commozione straordinaria. Con delicatezza vengono raccontate le sensazioni delle due donne che non vedono più i libri da vicino, ma dall'alto. 



Nonostante la paura, la difficoltà di capire che cosa stia veramente succedendo, l'unica preoccupazione di Inti resta quella di salvare i libri. E adesso? Chi se ne prenderà cura? Ci sarà qualcuno che continuerà il loro lavoro? I libri non possono essere bruciati da chi ne ha paura. Non possono essere dati alle fiamme per spegnere idee e mondi lontani.


Perché i libri, senza che nessuno li legga, diventano vuoti e tristi. 

Inti vede che, nonostante le fiamme, le parole si liberano in alto nel cielo per disperdersi in tutte le direzioni.  Così si rasserena e può andare con la zia verso il sole. Si perché nel mondo ci sarà sempre qualcuno pronto a salvare i libri.

"Un libro è come una torcia che indica la via quando tutti hanno spento la Luce, è come una coperta di coraggio durante una tempesta, è come uno scudo contro chi brandisce la spada"



Capite, adesso, perché questo libro adatto dai 6 ai 99 anni non mi ha lasciata indifferente? 

Vivy

Ovviamente sono corsa a cercare online le notizie sulla morta di Intissar e la zia. Ecco cosa dicono:

Libia, uccisa nella sua auto l’attivista Intissar Al Hassairi
Martedì, 24 febbraio 2015 
Intisar Al Hassairi è stata trovata morta insieme a sua zia nella sua auto nel quartiere di Abu Selim. I corpi erano crivellati di colpi da arma da fuoco, tanto che è stato difficile in un primo momento risalire all’identità delle vittime.

Al Hassairi era un’attivista del movimento “Donne libiche per l’Illuminismo” impegnata nella promozione e nella difesa dei diritti delle donne e della pace, tra le tante attività di Al Hassairi vi era anche una biblioteca-bar nel centro di Tripoli: una cooperativa al femminile, dove la stessa Al Hassairi invitava la gente a donare libri, nella speranza che la cultura vincesse sulla violenza...
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2 commenti

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6 agosto 2017 alle ore 16:14 ×

Deve essere un libro splendido e coraggioso,come coraggiose sono state nella vita reale le sue protagoniste. Non so, però, se saprei già spiegarlo a mio figlio. È difficile affrontare certi temi senza angosciare un bambino piccolo ed anzi, trasmettendo speranza insieme alla consapevolezza.

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