Bruno amico immaginario che aiuta a crescere




Aldo Ferraris, scrittore talentuoso per lettori grandi e piccini e Ilaria Guarducci, abile e sensibile illustratrice, danno un sigillo di bellezza a questa storia dolcissima ambientata fra l’Aquila del terremoto e il Parco Nazionale d’Abruzzo: Bruno, chiamatelo Bruno! 
Mi è difficile indicare il tema principale. 
La storia intreccia sapientemente molti temi, tutti di grande attualità e che parlano direttamente al cuore: l’evento terremoto che privò le famiglie di parenti cari, un bambino che trova la forza di affrontare la perdita grazie al filtro di un amico immaginario, i nonni che costituiscono per un bimbo memoria e baluardo sicuro, la natura che incanta e rasserena e infine il passaggio di crescita dall’infanzia alla preadolescenza.

LA TRAMA
Mattia è un bimbo piccolo che si salva miracolosamente dal crollo della propria casa durante il terremoto del 2009 ma in quella circostanza perde il proprio papà. 
Da quella notte terribile gli resta però vicino un amico immaginario imponente e buffo, un orso marsicano di nome Bruno che gli fa da “grillo parlante”, snocciolando consigli nel suo buffo italiano e non lo lascia mai solo. 
Cinque anni dopo il terremoto, Mattia e Bruno si ritrovano insieme sulle montagne del Parco Nazionale d’Abruzzo dove trascorrerano l’estate con i nonni, i genitori del papà di Mattia.
Il bambino all’inizio è titubante perché conosce poco i nonni e i monti ma ben presto familiarizza con loro ed è contento di poter aiutare i nonni nella gestione quotidiana dell’orto e di acquisire padronanza dei sentieri nei boschi. 
Il nonno gli fa da guida e gli parla degli animali che popolano i monti, in particolare degli orsi, che purtroppo sono minacciati dai bracconieri.
Un giorno Mattia conosce una bella ragazzina del luogo, figlia della guardia forestale, la prima ragazza che gli fa battere il cuore. Sarà proprio per cercare lei nel bosco che si troverà a salvare un orso dai cacciatori abusivi. E sarà quello per lui un punto di non ritorno: il giorno in cui Mattia si sentirà finalmente abbastanza forte da lasciare andare il suo amico immaginario.

La storia è raccontata da Aldo Ferraris in modo avvincente, dando spazio all’azione quanto ai sentimeti e alle descrizioni dei luoghi
Sono ben bilanciati il discorso indiretto e i dialoghi, in modo che la lettura risulta scorrevole e piacevole.

Bruno, chiamatelo Bruno!, sorprende e fa sorridere, trasportando il piccolo lettore in una realtà che non manca di  difficoltà ma che alla fine si connota di amore, amicizia e rispetto per la Natura.

Completa il libro una ricca sezione finale, dove campeggia la figura sorridente del professor Ulisse che approfondisce la conoscenza dell’orso in tutte le sue declinazioni: l’orso in natura, nella storia, nell’immaginazione, nel cielo ecc. 

Il libro è stampato con carattere ben leggibile su carta certificata proveniente da  fonti rinnovabili e si presenta in un comodo formato tascabile.
Consiglio vivamente questo libro a lettori di età dai sette anni in su e a mamme lettrici che amino leggere storie a capitoli anche ai figli più piccoli (come piace a me)
Grazie a Coccole Books per aver pubblicato questo libro ricco e affascinante.

Ketty

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