Il suo primo sport, la sua prima passione e il tempo per me

"Ho deciso, voglio fare basket!" Ha esordito così Mister G un mese fa quando, finalmente, ha scelto lo sport da praticare.
Non era deciso, era insicuro e abbiamo deciso di aspettare. Lo sport fa bene, benissimo ma non è una gara a chi inizia prima e, in fondo, se a 5 anni non si hanno le idee chiare si può anche aspettare e continuare a fare corse ai giardini, tirare calci ad un pallone e andare nell'orto col nonno.



Poi all'improvviso, complici i compagni di classe della scuola infanzia, abbiamo provato il mini basket e devo dire che mio figlio mi ha stupito. Non è un tipo che ama il contatto fisico, il testa a testa e ignorava cosa fosse il gioco di squadra e invece sin dalla prima lezione l'ho visto a suo agio,  tranquillo e pronto a mettersi in gioco.

Quello che a me fa sentire un po'a disagio invece è stare seduta sugli spalti della palestra a guardare la lezione, mi sento fuori luogo, come se mi occupassi di una cosa che non mi riguarda e a sentire e commentare i discorsi con le mamme.


  1. Non conosco lo sport tanto da poter sapere se c'è palla a due o rimessa durante la partitella finale, quindi taccio.
  2. Non commento l'atteggiamento dei bambini, anche del mio che magari si fa distrarre dai compagni o può avere la testa tra le nuvole (anche se mi verrebbe da dirgli: Ehiii!! Ascolta l'allenatore e non guardare le nuvole), quindi taccio.
  3. Vedo che lui si gira verso di me per cercare approvazione quando fa bene un esercizio o lo vedo intristito quando sbaglia qualcosa e continua a guardarmi. Continuo a tacere e al limite giro il pollice per fare ok.
Insomma, stare a guardare la lezione non fa per me, non mi sento proprio a mio agio e nemmeno lui. 
Quindi ci siamo messi d'accordo: lo accompagno, l'aiuto nello spogliatoio e poi esco a  fare una camminata di 40 minuti. 
Torno per la fine della  lezione, per tornare nello spogliatoio e gestire il momento doccia, utilissimo da tanti punti di vista: si impara ad essere autonomi, a gestire i tempi per fare le cose, a rispettare i turni per lavarsi e asciugarsi. 

In mezz'ora siamo pronti per tornare a casa, stanchi ma felici di aver riempito un'ora del nostro tempo con attività che fanno bene alla testa e al cuore, ognuno per conto suo senza invadere i nostri spazi.

Alla fine ho trovato anche il tempo per fare due passi anche io...il che non guasta, anzi rigenera.

Francy
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2 commenti

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Priscilla
admin
14 marzo 2017 alle ore 17:22 ×

Ciao, bell'articolo, soprattutto l'incipit! Perché è vero, lo sport fa sicuramente bene, ma se diventa un obbligo non c'è più gusto!

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14 marzo 2017 alle ore 18:13 ×

Mi sembra un ottimo compromesso! Anche io approfitto dei tempi dei suoi corsi sportivi, quali che siano, per praticare anche io sport (spesso lo stesso, come nuoto o sci di fondo) separatamente o per leggermi un romanzo o lavorare. In fondo, è giusto che viva il suo momento ludico con i compagni senza avermi sempre addosso. Poi, certo, mi piace stare ogni tanto a guardarlo, anche solo cinque minuti, però cerco di non mostrarmi!

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