Discussioni in famiglia: Ma che si può litigare per un paio di pantaloni?

Non so se capita anche a voi, ma per esempio io e mio marito, spesso complici e affiatati, a un certo punto facciamo il "botto".
Capita per lo più quando siamo stanchi, stressati, alla fine di un periodo in cui abbiamo dato molto e attraversato situazioni più o meno intense e preoccupanti.

E quando capita???
Ma ovviamente di sabato o domenica! Quando abbiamo abbassato tutte le difese, rilassato la mente perché non c'è una sveglia che suona e abbiamo un lungo weekend davanti dove si può, finalmente, parlare senza guardare l'orologio. 
A quel punto, ogni stupidaggine può diventare una causa serissima di cui discutere. Più è stupida, più non riusciamo a venirne fuori.
- Ma come? Non è ancora asciutto il mio completo per andare a correre? E ora come faccio!?

Dalla stupidaggine ai grandi temi, tutto molto sfiancante e stancante!
Ma come può essere? Corriamo tutti i santi giorni, non abbiamo neanche tempo per parlare in santa pace per quanto la nostra vita è incastrata tra treni, casa, figlia, tanto da rimandare certi racconti a "quando abbiamo più tempo"...per poi perderci in discussioni inutili, quando abbassiamo la guardia!!??

Ci sfoghiamo! Dopo stiamo bene. Ci chiediamo sempre scusa, ci abbracciamo e ne parliamo con calma. Si tratta di episodi rari (per fortuna) ma che hanno un loro perché. Per il nostro equilibrio, ci devono essere. Non può andare sempre tutto bene. 

Poi arriva una piccola bimbuzza che ascolta indifferente, quasi facendo finta di niente e, dal nulla, in un momento di silenzio, interviene con: Ma che si può litigare per un paio di pantaloni???



Ecco come veniamo freddati, quasi increduli dal poter essere stati capiti da una figlia che fino a ieri credevamo troppo piccola per poterlo fare. Lei ci ascolta, ci capisce, ci dà sempre una sua opinione. Finora non avevo tanto considerato questo aspetto di lei che, crescendo, le sta diventando sempre più evidente.

Quando, da piccola, i miei litigavano non mi azzardavo a intervenire, soffrivo di quel fastidio tipico di quando i genitori non si capiscono, e speravo solo finisse presto. Come se i miei fossero intoccabili, irraggiungibili, non penetrabili. 

Nostra figlia ci parla, esprime sempre i suoi sentimenti, si sente parte di noi con una voce in capitolo importante.

Poi parlo con mio fratello che, in questi mesi, sta organizzando il suo matrimonio e con la futura sposa sta seguendo il corso prematrimoniale di cui è molto entusiasta. In macchina, io e lui, in vacanza per tre insoliti giorni in Sicilia, ci ritroviamo a parlare di tutto e in particolare della vita matrimoniale e di quanto il confronto con altre coppie e psicologi al corso, lo stia mettendo davanti ad alcuni pensieri e riflessioni che ha condiviso con me.

Quanto tempo trascorriamo veramente con il nostro compagno? Quanto tempo abbiamo per parlare in una giornata? Quanto riusciamo veramente a condividere? E i figli? Quanto è cambiato il rapporto genitori-figli nel tempo? Ed ecco che io e mio fratello abbiamo ricordato insieme qualche episodio di quando eravamo piccoli, entrambi figli di una generazione molto diversa dalla nostra, ancora chiusa in certi preconcetti e convinzioni. Io parlavo poco con mia madre, da piccola, ma anche lei parlava poco con me. Il nostro rapporto è cambiato "da grande" e in lei, crescendo, ho trovato la ragione di tutto. 

Se oggi osservo, da esterna, me e mia figlia, vedo una mamma che non c'entra niente con la mia, una mamma un po' più anziana (mia madre mi ha avuta a 22 anni!) che non ha messo nessuna distanza o paletto, che ha iniziato a parlare alla sua piccola bimba come fosse un'adulta sin dalla nascita (ricordo che ancora in ospedale, mentre la cambiavo, mi rivolgevo a lei come se stessi parlando a un'amica con tanto di intercalari - non ci fare caso sono un po' esaurita!). Vedo una mamma che parla al marito e alla figlia senza filtri e una figlia che conosce i genitori così come sono, nel bene e nel male.

Non so ancora se tutto questo sia positivo o no, ma sentirmi "rimproverare" da bimbuzza, centrando tra l'altro la questione, mi ha inorgoglita

Siccome, l'altro giorno, è stata lei a dirci grazie, solo perché l'abbiamo portata al cinema, oggi lo diciamo noi a lei. Grazie, bimbuzza, perché nella tua ingenuità e limpidezza ci hai bacchettati ben bene, strappandoci un sorriso tra una discussione inutile e l'altra.

Vivy 
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2 commenti

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8 marzo 2017 alle ore 10:55 ×

Guarda, la tua riflessione coglie nel segno. Noi ci poniamo in modo diretto con i nostri figli, rispetto ai nostri genitori e loro lo fanno con noi. Come te non so se a lungo termine sarà un bene o un male o se di certe cose sia meglio non discutere dinnanzi a loro o non permettere loro di esprimersi su questioni "nostre"...un pò credo si debba cercare un equilibrio, un pò penso ci siano pro e contro. Mi piacerebbe sapere che influenza avrà tutto questo sulla personalità dei nostri figli, da grandi.

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8 marzo 2017 alle ore 10:56 ×

p.s. Anche noi il weekend finiamo spesso con il litigare, anzichè recuperare le distanze create durante la settimana, quando tra l'altro lui è all'estero. Poi ci sentimao in colpa ma come scrivi, si accumula ed alla fine si fa il botto!

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