A letto paurosi! ... e i mostri si addormentano

Anche voi avete delle letture “scaccia paure”?


"A letto paurosi!" di Isabelle Bonameau, edizioni Clichy, è entrato, con grande impatto, nella nostra top ten delle letture del coraggio notturno.

La trama della storia è semplice e lineare. Il messaggio del libro è profondo, anche per noi genitori.


paura del buio

Le immagini sono vive e vivide, comunicano il senso della storia con immediatezza ai più piccoli e ai più grandi. I miei figli di (quasi) tre e cinque anni ne vanno matti. 


LA STORIA - PRIMA PARTE

Tutto inizia con una scena molto comune nelle case con bambini: la mamma mette a letto sua figlia e le annuncia, dopo la fiaba, che è ora di dormire.

La piccola Adele, con candore, confessa alla mamma di avere paura dei mostri
La mamma le risponde di non preoccuparsi perché il suo gattino veglia su di lei
La bimba allora, comincia a ripetere a se stessa la formula magica “Il mio gattino Sufi veglia su di me” e parte per un viaggio nel mondo dei sogni con il suo gattino. 


Prima riflessione

La mamma non nega l’esistenza dei mostri. Molte di noi, quando i nostri figli ci rivelano disagi e paure, tendiamo a sminuirli o a negarne l’esistenza. Ma la paura dei mostri è una faccenda seria. I mostri non esistono nella realtà (quelli delle fiabe perlomeno) ma esistono nel cuore inesperto dei bimbi. Liquidare un’emozione con “Di che ti preoccupi, il mostro non esiste”, secondo me non aiuta i bambini.

La mamma di Adele offre una soluzione alternativa alla sua piccola, le fa capire che c’è un’àncora di salvezza alla sua paura, in questo caso il suo gattino. La piccola ha fiducia nelle parole di questa mamma che accoglie le sue paure e le indica qualcosa a cui aggrapparsi. 


LA STORIA - SECONDA PARTE

Adele e il suo gattino, nel mondo dei sogni, giungono in un bosco popolato dai mostri più qualificati: la strega, l’orco e il lupo. Come li affronteranno?

Li fronteggeranno innanzitutto uno alla volta
Adele, sulla scia della fiducia infusale dalla mamma, dice semplicemente “Sufi, attacca”. 
Il gattino allora miagola con veemenza contro ogni mostro finché i ruoli si ribaltano. I mostri, da personaggi crudeli e spavaldi si trasformano in piccole figure tremanti di paura. Le illustrazioni rendono bene l’idea poiché i mostri, anche visivamente, si rimpiccioliscono.

Ma attenzione… cosa fa Adele a quel punto? Va via? Tenta di sopraffare i mostri divenuti deboli e insicuri? No di certo. La piccola, presa da compassione per quei mostri impauriti, li invita ad unirsi a lei nella passeggiata.

lettura della buonanotte



Seconda riflessione

Quello che accade nel bosco è un meraviglioso esempio di quello che mi piace chiamare “integrazione del negativo”. Non solo la bimba affronta i suoi mostri ma a sua volta li accoglie dentro di sé. Il metodo, se così possiamo definirlo, è fatto di tre passi: riconosco la mia paura, la affronto, l’accarezzo. Con le paure si può fare amicizia, così come con i mostri di questa storia.
Ci si oppone alla paura per ridimensionarla piuttosto che per cacciarla definitivamente. 


LA STORIA - EPILOGO

Il finale della storia è tenero e divertente. La piccola Adele, conclusa la passeggiata nel bosco, invita i suoi amici mostri ad indossare i pigiami e sorridendo esclama “A letto, paurosi!”. Ora anche Adele e Sufi possono tornare nel loro letto e riposare serenamente. 


E così, dopo quest’ultima battuta, anche a casa nostra gli occhietti si chiudono piano piano, con tranquillità ed io mi ritrovo a pensare “Buonanotte, piccoli. Accarezzate le vostre piccole-grandi paure come io accarezzo voi”.


Ketty

P.S. Un grazie speciale alla zia Mara che ha avuto la sensibilità di scegliere questo libro per i suoi nipotini.
Lascia un commento e il link del tuo blog: ricambieremo volentieri la visita!

2 commenti

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Silvia Fanio
admin
17 giugno 2016 alle ore 11:24 ×

Sono d'accordo!
I mostri non vanno negati.
Nella vita reale sono le paure dei nostri bambini.
Polpetta aveva paura dei rumori che non conosceva.
Ha imparato che quando conosce ciò che gli fa paura, poi supera questo brutto sentimento e diventa coraggioso.
E nel suo letto c'è il lupo mangiarumori, che si pappa tutte le cose brutte che fanno paura la notte! 😁

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17 giugno 2016 alle ore 17:14 ×

Cara Silvia, il vostro lupo mangiarumori mi ispira proprio tanta simpatia!
Kiss
Ketty

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