Gli occhi dell'anima. La forza vitale delle donne


Mi capita spesso di ricevere spunti dal mio lavoro e, già da qualche anno, mi occupo di promuovere gli eventi che si svolgono in Unibo in occasione della festa internazionale della donna.

Tra i vari eventi, mi colpì moltissimo, due anni fa, quello organizzato dal Centro di medicina trasculturale e psicosomatica e dal Dipartimento di salute mentale e dipendenze patologiche della AUSL di Bologna, dal titolo: La resilienza delle donne con la lecture introduttiva, 
Gli occhi dell'anima. La forza vitale delle donne, come anche quelli dello scorso anno che hanno sottolineato l'impegno dell'Ateneo verso il tema dei diritti delle donne e del loro valore nella società.

Ma veniamo a me, cioè...ai miei pensieri.

Parte delle donne che stimo NON è mamma.
Si tratta di donne intelligenti e che hanno una vita ricca e completa anche senza figli. Sono una loro sostenitrice e le ammiro, perché mi insegnano che essere mamma è una cosa stupenda, ma non è la regola per sentirsi complete.
Le donne "ce la fanno sempre”: ecco perché resilienti (da wikipedia “Sono persone resilienti quelle che, immerse in circostanze avverse, riescono, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti), anche quando non possono o non vogliono vivere la maternità. Le donne non-mamme mi fanno crescere e mi aiutano, anche senza parlare delle preoccupazioni dell'essere madre e dei cambiamenti dovuti alla crescita di mia figlia.
Tempo fa ho parlato di come una vita famigliare può essere perfetta anche con un figlio unico: ebbene lo è anche se figli non ce n'è. E qui mi fermo perché, visto il tema caldo dell'ultimo periodo sulle mamme surrogate ecc, è bene che io non mi pronunci...anche perché vale la premessa che ho appena espresso: La vita può essere perfetta anche senza figli.

Le donne che arricchiscono la mia vita sono brillanti e piene di colori, vanno dal giallo al verde, dal rosa al marrone, dal celeste al viola. C'è anche il nero, ma in questo caso non è un colore negativo.
Per me è meraviglioso attingere dai vari colori, a seconda del mio umore e del mio stato d'animo. Sarà per questo che ultimamente mia figlia mi dipinge come un arcobaleno? Porto dentro la forza di tutte le donne:)



Le donne che mi rattristano e che mi fanno quasi rabbia, sono invece quelle senza colore, imbruttite da paure e insicurezze, chiuse in se stesse convinte di non aver bisogno di nessuno. Non è così. Le donne hanno sempre bisogno delle donne (ancora prima che di un uomo), della loro forza e complicità, della resilienza che riescono a trasmettere come una medicina.

Le donne che mi fanno ridere e mi rendono consapevole degli errori, sono madri come me: senza di loro non sarei probabilmente una mamma IMPerfetta.

Le donne di cui non posso fare a meno rappresentano ciò che sono "IO" oggi. Si tratta di mia madre, di mia nonna e di mia sorella. Dell'una ho la praticità e il dinamismo, dell'altra la forza dettata dalla fede. Di mia sorella ho le risate senza un perché e le espressioni che solo io e lei possiamo capire.

Potrei continuare ancora a lungo, pensando alle varie donne della mia vita…ma mi fermo perché, come tutte le donne, alle 23.00 di una lunga giornata sono molto stanca…anche se resiliente:)))

Buona festa della donna, carissime, e non solo per l’8 marzo.

Vivy
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2 commenti

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8 marzo 2016 alle ore 09:14 ×

Un post molto energico ed energetico!
Penso che nessuna vita sia perfetta.
Possiamo raggiungere equilibri felici ma sono pur sempre equilibri e non situazioni di stabile felicità perché la vita è movimento, a volte si cammina spavaldi e a volte si inciampa in rimpianti e rimorsi.
Ho provato entrambe le situazioni che descrivi. Per anni sono stata single o fidanzata in gioioso equilibrio, ho raggiunto in "singletudine" o da fidanzata dei picchi altissimi di soddisfazione e felicità ma ora, da mamma, sento di aver raggiunto il mio compimento.
Secondo me la maternità-paternità sono vocazioni molto soggettive che non è giusto reprimere e meritano rispetto al pari di altre vocazioni (vocazione religiosa, vocazione al lavoro, vocazione alle missioni umanitarie e ambientali ecc.ecc.).
Ketty

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8 marzo 2016 alle ore 11:13 ×

Proprio così, Ketty. L'essere genitore è una vocazione, un dono, un'opportunità ma non un diritto a tutti i costi;-) perché per fortuna abbiamo risorse infinite per essere comunque felici.
Smack
Tua Vy

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