Il magico mondo di Iaia, quello che tutti dovremmo conoscere un po’

Quando, qualche settimana fa, ho letto l’articolo sul Corriere dedicato alla famiglia della piccola Iaia, oggi un Angelo in cielo (da giugno 2018), non ho perso un secondo e ho subito scritto allAssociazione Il sogno di Iaia fondata per aiutare i bambini colpiti dalla tremenda malattia (qui trovate tutte le informazioni).



Ho chiesto di ricevere il libro di favole scritto da Iaia: ho pensato a mia figlia e a quanto potesse apprezzare le storie “magiche” scritte da una sua coetanea (Iaia aveva 9 anni quando si è arresa alla malattia), ma soprattutto ho voluto “farle entrare in contatto”.



Quando mia figlia, con grande tristezza (si, sapevo che si sarebbe intristita perché solitamente non sopporta di sapere che qualcuno possa stare male!), ha finito di leggere le storie de Il magico mondo di Iaia, ha detto: “Queste favole sono bellissime! Sono sicura che se Iaia fosse ancora viva, potremmo essere delle ottime amiche”.

Ci credete che ho pianto come una fontana?

Ho avuto uno scambio di mail con la madre, Ida, ed è stata fortissima l'empatia.
Perdere un figlio è qualcosa di inimmaginabile.

La famiglia di Iaia (Ida, Giovanni e il fratellino Alessandro) ha dimostrato una grandissima forza e per quanto possibile e grazie al sostegno ricevuto, non si sono arresi fino alla fine (sono volati anche negli Stati Uniti per cercare di regalarle qualche anno di vita in più).



Al progetto Il sogno di Iaia hanno contribuito tante persone di buon cuore, amici, famigliari e donatori da tutta Italia. Una grandissima sorpresa per la famiglia che non immaginava tutto questo affetto che, in qualche modo, li ha fatto sentire meno soli.

A mia figlia ho detto: "Leggendo le favole di Iaia è come se la facessi vivere ancora".

Ciò che mi ha colpito di più (commuovendomi sommessamente) è il messaggio della madre, in fondo al libro: un ringraziamento rivolto alla figlia. 
Tanti grazie per aspetti ritenuti generalmente "normali” tanto da non pensarci (grazie per il sorriso, la bocca, le mani...per esserci insomma) ma che, per una madre che sa di poter perdere un figlio, sono la vita.

Avete mai detto grazie ai vostri figli, solo perché vi guardano e sorridono?

Sono felice di essere entrata "in contatto" con Iaia. Se lo farete anche voi, vi assicuro che proverete una sensazione di luce, speranza e pace.

Vivy
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