Mamma motorino un po’ ingolfato: IO

Post di Vivy
Ultimamente sento come se dentro avessi un motorino che, però, a un certo punto si ingolfa: corro come una pazza per casa, per strada (a piedi o in macchina è uguale), quando parlo, quando ascolto, quando mangio e anche quando ho un po’ di tempo per me dall’estetista o dal parrucchiere.
Corro anche quando sono in treno, dove non mi capita mai di dormire (potrei benissimo per recuperare!) perché ho sempre qualcosa da scrivere, leggere, comunicare.
Corro troppo.
Non va bene.

Corro la mattina quando devo portare Lucia a scuola (ci arriviamo sgommando), per prendere il treno, il bus, il caffè (non posso rinunciarci), il pranzo se non riesco a preparalo a casa. Corro quando torno a casa, tra Lucia ("mamma, frena!"), marito, cena, lavatrice, topo (ahaha questa è stata una delle ultime storie che abbiamo dovuto gestire, per fortuna, non in casa ma in balcone - lasciamo perdere!), lavaggi al naso (ormai mattina e sera - vi racconto in un altro post!), riti della buona notte che non si sa perché vanno oltre ogni tempo massimo (ultimamente la mia frase è: Lucia, noi siamo quelle che, in anticipo su tutta la linea, riescono a fare tardi lo stesso!), messaggi alle amiche che si occuperanno di portare mia figlia in piscina, con annesso borsone consegnato la sera prima, dimenticando di mettere il costume e la cuffia (pessima proprio!). Corro mentre leggo la sera e mentre faccio ginnastica la mattina. 
Corro sempre. 



Tutto bene eh! Devo dare solo qualche piccola  frenata, altrimenti rischio di distruggere di nuovo il parafango (per fortuna andava già cambiato - sempre per colpa mia!), di dimenticare particolari importanti (eh niente, i borsoni della piscina non sono il mio forte, ne ho avuto la prova già varie volte!), di non sapere nemmeno che giorno è (mi capita spesso di fare confusione tanto da fare gli auguri di compleanno nel giorno sbagliato), di non essere più affidabile, cosa per me inammissibile.

È chiaro che si sono sommate varie cose che mi rendono più vulnerabile e facile allo sclero, ma non mollo. 



E poi, proprio l’altro giorno, mio marito mi ha passato un link interessante (messaggio subliminale?) su come le popolazioni nordiche (danesi, svedesi...), soprattutto nel fatidico momento di passaggio dalla luce al buio, cerchino di condurre un tipo di vita contraddistinto dalla calma e tempi per sé.

Ed ecco la SVOLTA!

Alcuni consigli sono impraticabili (viviamo in un paese dove tornare a casa prima delle 18 pare male, non abbiamo il buio perenne in inverno e il clima è quasi sempre piacevole e mite), un miraggio per la nostra vita frenetica, ma basta impegnarsi un po’!

Voglio quindi provare ad essere hyggeligt!
Cosa vuol dire? Ormai io e mio marito ci scherziamo sempre!

A parte la spiegazione che trovate su Wikipedia, ecco in poche parole quale dovrebbe essere lo stile di vita da seguire:
- Dopo una lunga ed estenuante giornata lavorativa, dopo gli impegni (e sbattimenti) famigliari, bisognerebbe avere la capacità di staccare completamente concentrandosi solo sulle cose che ci fanno stare bene, a casa, nel nostro ambiente famigliare, attorniati dai cari;

- Mollare assolutamente il cellulare (o al massimo non guardarlo più, almeno un’ora prima di andare a dormire!) e dedicare il poco tempo che si ha svolgendo le attività che ci fanno stare bene, tipo leggere, ascoltare la musica, giocare con i figli, cucinare.
Tutto senza stress, con la luce giusta in casa (possibilmente soffusa) e senza guardare troppo l’orologio.

- Creare l’atmosfera giusta non solo tra famigliari, ma anche tra amici: secondo questo metodo, bisognerebbe invitare spesso gli amici a casa, condividere torte e una bella tazza di caffè fumante. 

Ohmamma già mi calmo al solo pensiero!

Tutte cose che, in parte, già svolgo...ma quasi sempre di CORSA!
Però ho già messo in pratica alcuni accorgimenti e prestato maggiore attenzione ai tempi della mia famiglia: per esempio, la sera, non metto più fretta a mia figlia per andare a letto, dandole un po' di "tregua" e ascoltando di più le sue esigenze (se ha bisogno di giocare ancora, fare qualche lavoretto creativo con me, leggere per conto suo...). Ho invitato a pranzo alcuni amici e ho in programma altri pranzi, cene, merende e feste nei prossimi weekend; sto accendendo quasi sempre una candela profumata e mollando (non ancora al 100%) il cellulare appena metto piede in casa.



Vi lascio comunque le 10 parole chiave dell’hyggeligt e fatemi sapere cosa ne pensate:)

Io ci sto provando: 

1. Atmosfera - abbassare le luci, accendere una candela.
2. Presenza - essere qui e ora, spegnere i telefoni.
3. Piacere - concedersi caffè, cioccolato, biscotti, torta.
4. Eguaglianza - il "noi" deve vincere sul "me".
5. Gratitudine - accogliere quel che c'è.
6. Armonia - non c'è competizione.
7. Comfort - mettiti a tuo agio, prendi una pausa, rilassarsi è tutto.
8. Tregua - non dramatizzare, si parlerà di politica un altro giorno.
9. Spirito di solidarietà - condividere racconti e ricordi.
10. Rifugio - un posto di pace e sicurezza.

Vivy
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1 commenti:

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Priscilla
admin
7 novembre 2018 alle ore 14:51 ×

Brava Vivy, ottimi consigli! Anche noi ci proviamo, magari non ci riusciamo sempre ma col tempo vedrai che impareremo.

Congrats bro Priscilla you got PERTAMAX...! hehehehe...
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