L'omino del blu: la felicità di guardare il cielo vero


Post di Ketty

Io: “Cosa fa capire questo libro, bambini?”Sara: “Che quando si va di fretta non si vede la bellezza della natura”. 

Mia figlia ha ragione, il messaggio principale di quest’albo ispiratore, edito da Zoolibri, è proprio questo. Ma non è l’unico!

La storia 

La storia è ambientata nella città immaginaria di Torone, vicina a Torino ma molto più grande, vago e spiritoso riferimento a Milano. Non a caso, la piazza principale di Torone è denominata Piazza Affari.
È una città puntellata di grattacieli, popolata fondamentalmente da donne in carriera e uomini d’affari, tutti chini sui loro cellulari e con lo sguardo basso sulla strada, una città senza stagioni, tinta di un costante grigio.

In questo ambiente in cui, con tutto il lavoro che c’era da svolgere, regnavano la solitudine dei singoli e si manifestavano poco le emozioni, giunge, un giorno, uno strano venditore che tappezza la piazza di una merce rara: pezzi di cielo dipinti su grandi tele.
C’erano pezzi di cielo di ogni colore e di tutti i gusti. Impossibile, per l’omino del blu, non far breccia nel cuore di un popolo che, vivendo fra grattacieli, si era dimenticato del cielo.
L’omino del blu si arricchisce in poco tempo. Lui, in fondo, vende felicità. 
Un giorno, però, accade un episodio imprevisto. 
Un cittadino di Torone inciampa e cade a gambe all'aria. Da quella posizione, si rende conto di qualcosa di straordinario: il cielo, quello stesso cielo venduto a suon di quattrini dall'omino del blu, è sulla sua testa!

La notizia della scoperta fa il giro della città creando confusione e generando e felicità..
Naturalmente all’uomo a gambe all’aria viene dedicato un monumento.

Ancora una volta l’autrice, Cristina Bellemo, non si smentisce. Poesia, delicata ironia ed emozioni autentiche sono la sua cifra.

Quest’albo suscita molte riflessioni.

- Mi vengono in mente tanti venditori di “fumo” come l’omino del blu. Quelli che vogliono venderti, a caro prezzo, la felicità che tu già possiedi, senza saperlo. L’assurdità è che quando incontriamo questi venditori di felicità (influencer, presunti religiosi, presunti dietologi, venditori di macchinari rivoluzionari, giocatori d'azzardo, spacciatori ecc. ecc. ) spesso ci trovano così deboli che cediamo alle loro lusinghe;

- Adoro il personaggio dell’uomo gambe all'aria, una posizione in cui a volte mi metto in giardino proprio mentre guardo il cielo. Dovremmo essere più disponibili a cambiare prospettiva di visione delle cose, ne scopriremmo delle belle;

- Mi chiedo, poi, se finalmente i tempi siano maturi per mollare l’idea che la realizzazione personale derivi dalla carriera e dagli affari. È la frase comune che mi risuona nelle orecchie: si vive per lavorare o si lavora per vivere?

- Infine, come dice mia figlia, la vita contemporanea impedisce di godere delle meraviglie del mondo e ci priva della consapevolezza che abbiamo tutte le potenzialità per essere felici. Mi piace interpretare così la scelta della bravissima illustratrice Maria Moya che ha voluto dipingere gli abitanti di Torone con le sembianze di uccelli.

Come a dire: siete uccelli, gli abitanti del cielo, e vi siete dimenticati del cielo vero!

Le stupende illustrazioni hanno ispirato un pomeriggio con pennelli.
Mia figlia ha espresso il suo sentire dipingendo un caldissimo cielo rosso fuoco in cui prendono il volo uccelli e palloncini. 



Il mio animo era invece sintonizzato sul cielo grigio blu che segue un temporale. Naturalmente, dopo aver dipinto, abbiamo aperto la finestra e guardato il cielo vero!
Lettura consigliata a bambini e adulti.
Ketty

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